Ph. Luca Tassi
Nel territorio di altri celebri vini come il Verdicchio dei Castelli di Jesi, il Rosso Conero e il Rosso Piceno, il più famoso prodotto di questo paese sulle colline marchigiane è la Lacrima di Morro D’Alba, un vino molto apprezzato nella regione e in Italia, oggi la sua limitata produzione è ricercatissima. Riconosciuto a denominazione di origine controllata nel 1985, è conosciuto sin dall’antica Roma.
La leggenda narra che nel 1167 Federico Barbarossa lo poté apprezzare, per questo scelse come propria dimora il Castello di Morro D’Alba durante l’assedio della città di Ancona.
Il vitigno è autoctono, veniva tradizionalmente maritato all’olmo e all’acero, deve il suo nome alla particolare goccia (chiamata appunto lacrima) che fuoriesce dal grappolo d’uva quando essa giunge a maturazione.
Alla vista il colore è rosso rubino carico con riflessi violacei, all’olfatto il profumo è gradevole, intenso, abbastanza persistente, ampio, fruttato con riconoscimenti di frutta (ciliegia e prugna) e di fiori (rosa appassita e viola mammola). Al gusto è asciutto, leggermente tannico, leggero, di corpo abbastanza equilibrato.
Il vino si sposa con i primi piatti tradizionali della regione, con antipasti di pesce azzurro marinato e con le carni bianche.
Le “Terre del Lacrima” denomina i comuni di produzione del Lacrima di Morro d’Alba.
L'incantevole Borgo di Morro d’Alba con un ricco patrimonio storico ed artistico tra cui la sua cinta muraria e camminamento “ La Scarpa “, lungo tutte le mura, coperto e fiancheggiato da arcate al suo interno il Museo Utensilia della cultura mezzadrile, la Chiesa della SS. Annunziata (oggi Auditorium), la Parrocchiale di San Gaudenzio, bell’esempio di architettura religiosa marchigiana della seconda metà del Settecento
Il borgo Monte San Vito racchiude interessanti architetture tra cui la Collegiata di San Pietro Apostolo, Palazzo Malatesta, il Teatro condominiale "La Fortuna".
Il Comune è stato premiato con la "Bandiera Verde dell'Agricoltura" ed è tra i soci fondatori dell'Associazione nazionale Città dell'Olio
La parte dell’entroterra di Senigallia , la cittadina vanta la famosa spiaggia detta "di velluto".
Con i suoi 13 chilometri di sabbia finissima, interrotti solo dai lunghi moli del porto e dalla suggestiva Rotonda a Mare
Il borgo di Belvedere Ostrense circondato da mura rinascimentali racchiude interessanti edifici religiosi, tra i quali la Chiesa Parrocchiale di San Pietro, la Collegiata di Santa Maria della Misericordia e il Santuario della Madonna del Sole.
Il borgo di San Marcello dove si possono trovare edifici storici molto interessanti, tra cui il palazzo Marcelli ed il teatro Ferrari.
Il borgo di Ostra rientra nell'Associazione nazionale Città del vino, nell'Associazione nazionale Città del Miele e vanta la Bandiera Arancione.
Albergo Shanti House dal Mago di Romiti Heidi
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